Passeggiare per i prati

lunedì, gennaio 25, 2010 - Pubblicato da Dan Angelo alle 06:02

     "The triangle tingles and the trumpet plays slow"

La piccola goccia di rugiada scivolava dolcemente sulla delicata superficie di una foglia. Cadde verso il basso posandosi sulla sconfinata distesa della stesso colore della speranza. Le oscure nubi finalmente erano state spazzate via dal liberatorio soffiare del vento. Ora il sole dominava quel luogo incantevole, attento contemplatore del paesaggio che si mostrava come un giocoso bambino davanti alle dolce carezze dei suoi raggi.

Tempo e spazio sembravano non far parte di quel mondo.

Due curiose figure si erano ritrovate soavemente distese sul soffice letto verde. Le affusolate nuvole bianche che si distendevano nell’infinità di quel cielo terso, limpido e sincero, galleggiavano assumendo la forma delle più strane immagini.

La fantasia riempiva l’aria.

Sorrisi spensierati accompagnavano la divina sinfonia che rieccheggiava all’unisono con il soave piegarsi dell’erba al vento. I fiori in festa indossavano i loro vestiti più belli, dipingendo di colori sgargianti quel quadro straordinario. D’un tratto denti di leone spargevano i loro semi che libravano nell’aria.

Irreale Pace.

Correvano in quella semplicità.

Un piccolo torrente azzurro come il cielo si divertiva a far risplendere l’intensa luminosità del sole. Tra quei giochi di luce lo scorrere delle sue acque produceva un languido suono, altro strumento di quell’incredibile orchestra.

Le due figure si sentivano sorprendentemente vicine. Una mano stringeva a sé l’altra. Completo abbandono.

πάντα ῥεῖ. Panta Rei.

Il tempo proseguiva inesorabilmente muto, in silenzio. Il sole andava a riposarsi bruciando il cielo di un rosso rovente. La luna, seguita dalle peregrine stelle, sussurrava una candida buona notte.

Il temporale era finito. Era una bella giornata.