Autobiografia di una notte pazzamente pazza da essere pazzesca

sabato, gennaio 02, 2010 - Pubblicato da Dan Angelo alle 15:55

Occorrente:
Una penna e un foglio.





Così nasce la notte..

La natura, il mondo, l'universo così si erano mostrati. Il tramonto. Così lo chiamano gli uomini. Gli occhi fanno fatica a inseguire le linee della luce, ma sono li a scrutare avidamente quell'incredibile momento. Lui, il Sole, si posava lentamente nell'infinito abbraccio dell'orizzonte indossando la sua sfavillante veste porpora. Il cielo si fece fuoco, la splendente sfera lasciava il suo volo. Mangiato dal mare che lo inghiottiva come cosa viva, lentamente, senza fretta fino a meter fine al suo digiuno.

Così muore il giorno. Così nasce la notte. E' il tempo della luna che si rallegrava all'arrivo delle beate stelle.





La notte è anche festa. Parole, musica, persone e fuoco. Che il circo abbia inizio!

C'è chi balla, c'è chi beve, c'è chi fuma e c'è chi anche si fa una nuotatina!
Ma poi la musica si fa muta e tutto diventa un sussurrare. La notte si acquieta.


Il mare è cupo come il piombo. Specchio del cielo si spegne del suo azzurro cristallino, esce allo scoperto il suo lato più scuro. Le onde silenziosamente lo cavalcano e le sua calde acque notturne mangiano la spiaggia ormai solitaria, accarezzata dalla tiepida luce lunare.


E la Luna sta lassù.

Fedele amica di chi passa il tempo con se stesso. Parlandogli. Cercando di comprenderlo. Dissuaderlo. Dominarlo. Ma non riesce ad andarci d'accordo.
Bella Luna. Vanitosa, ama farsi mostrare li appesa in cielo. Beatrice delle stelle come a miracol mostrare. Le onde sono il tuo velo che tracciano il cammino verso te. Inviti a stare lassù li con te, pronta a render prigionieri i pensatori della notte. Meravigliosa sovrana della notte, c'è silenzio al tuo cospetto mentre giochi con gli umori umani. Romantica in un abbraccio, colpevole in un pianto. Ma splendido è volare assieme a te.

Ma d'un tratto l'inaspettato, veder colorato di rosso il suo aspetto fatato.

Luna. Perchè sei stanca? Perchè non ci vuoi più illuminare? Ti sei tinta di rosso. Per i miei occhi è qualcosa di nuovo ed inaspettato. Come il Sole, tramonti lentamente diventando sempre più fioca. Appari sporca di sangue, sofferente. E all'improvviso divenne una notte senza luna. Dove sei finita? Ingoiata dal mare. Le stelle ti cercano.
Dove sei luna rossa?

E fece freddo. Freddo sapore di salsedine. Freddo che ti penetra le osse, te le trapassa. E poi finalmente l'Alba.

Mi risveglio dal freddo della notte, l'aria è frizzante e vivace. L'atmosfera è sbadiglio, cercando pian piano di aprire gli occhi. Lascio i miei passi sulla sabbia dominata dagli uccelli in festa; davanti a me la pianura d'acqua sembra anch'essa risvegliarsi dolcemente colorandosi di un soave verde acqua come non lo è mai durante la giornata. Il cielo è roseo e i pescatori son già all'opera. E' tempo di ripartire. E' un nuovo giorno.