Una donna dorme su una panchina

martedì, giugno 26, 2012 - Pubblicato da Dan Angelo alle 01:01

Lunedì sera, ore confuse di una mezzanotte appena passata.
I piccoli scivolatori dell'area giochi son già a dormire con le leggere lenzuola posate da una mamma o un papà. Il male in polvere ogni tanto si annida nell'aria e riempie i polmoni mischiato a questo fumo di tabacco come fa un bastone a un vecchio zoppo. Questo male si diletta a unire insieme i puntini dei vuoti che alloggiano nell'involucro del corpo: un ammasso di ossa, carne e molecole in eterno movimento. Una passeggiata serve, come se a ogni passo si riesca a recidere i fastidiosi fili che come una ragnatela lega stretti i pulsanti buchi neri. E' un momento, ma ogni tanto torna come la luna piena quando si è meno capaci, quando si è come la sabbia dentro una clessidra finché non ci si ritrova interamente dall'altra parte. E così si ricomincia in meglio, ci si sveglia come da un sonnifero iniettato nelle vene. L'Italia passa in semifinale agli europei, lo spread sale, un militare muore in Afghanistan e domani è un altro giorno.
Intanto su una panchina, una donna dorme.