Nel lago

lunedì, dicembre 12, 2011 - Pubblicato da Dan Angelo alle 01:02


"Lasciatemi stare qui in questa pozza d'acqua, con gli occhi chiusi e la faccia rivolta verso l'alto, mentre a galla io faccio il morto."
C'era quest'uomo o ragazzo che aveva deciso di rimanere morto a galla nel piccolo lago del villaggio degli abitanti che non sapevano nuotare. Il nome del villaggio non è affatto casuale, dato che in quel villaggio fatto di contadini e qualche fabbro nessuno ha mai avuto la necessità di dover imparare a nuotare. Così i viandanti di passaggio avevano chiamato quel luogo non segnato sulle mappe in quel modo curioso. Quel ragazzo se ne stava così, era arrivato a un certo punto della sua vita nel quale aveva deciso che doveva starsene lì lontano da quel villaggio e dalle persone alle quali era legato.
Posato sulla fine superficie, ad un tratto fu sopra un manto d'erba fresca di quella primaverile che puoi avvertire il profumo o starnutire dall'allergia. Mentre il verde dell'erba era chiaro e vivo, il cielo rispondeva alla chiamata con una notte luminosa dove una grande luna bagnava il ragazzo con la sua luce. I pensieri della vita si facevano vuoti di senso e libravano nell'aria dentro bolle di sapone esplodendo in arcobaleni di immaginazione. Tutto l'ambiente vibrava emettendo energia calda e tenue ad ogni lento battito del suo cuore.

Dal villaggio la gente cominciò a sparlare del ragazzo sottovoce, come di un incredibile evento ma che non dovesse per questo deturpare la tranquillità del posto. Tutto doveva rimanere come era, nessuno poteva visitare quel ragazzo e anche se qualcuno avesse voluto era pur sempre il villaggio degli abitanti che non sapevano nuotare.

C'era una bambina che andava in giro sempre con i suoi colori e amava imparare ad annodare le corde dei propri animali per portarle in giro ai pascoli. Una sera ascoltò una conversazione dei propri genitori riguardo il ragazzo del lago, lei presa dalla curiosità non si negò la volontà di andarlo ad osservare.
La piccola bimba andò alle sponde del lago e dietro un cespuglio cercò di sbirciare il ragazzo che se ne stava lì a galleggiare. Rimase lì cercando di ascoltare qualcosa, quando a un certo punto venne presa di forza alle spalle e portata via. Era suo padre che la rimproverava severamente ricordandole le regole del villaggio alle quali doveva obbedire e che le era imposto di non avvicinarsi per qualunque motivo al lago. Lei pianse.
Ma ogni tre sere andava di nascosto al lago.
Chissà se imparò a nuotare.

L'erba continuava a crescere tutto intorno.
Volete sapere se il ragazzo esce dal lago?
Beh, dipende dalla bambina.