Pezzi di città n3

martedì, ottobre 12, 2010 - Pubblicato da Dan Angelo alle 19:06

La gente guarda davanti a sé seguendo una immaginaria linea retta, mentre si impegnano a sommare parole messe a caso per colmare il cammino. Ciò che è intorno non esiste.
Intanto la pagina di uno spartito si volta e da il via.
In mezzo alla centrifuga di oggetti fuggenti, vecchie melodie di melanconici ritmi blues colmavano l'intorno.
Nulla sembrava fermo, tutti vorticavano nel proprio microcosmo.
Il vecchio sassofono, inondava di emozioni il tutto e le regalava a chi voleva, donava.
Un cappello a terra e l'uomo raccontava di sé soffiando nel suo amico di esperienze passate.
Non chiedeva nulla che qualche spicciolo da mettere nell'anonima camicia colorata a quadrettini, accostata da corti jeans blu.
Solo chi era distratto mostrava gli occhi.
Suonava e le persone passavano.
Emozionava e le persone passavano.