Dialogo di un viaggiatore e un passante

venerdì, maggio 14, 2010 - Pubblicato da Dan Angelo alle 02:11


Gocce di pioggia.

Il viaggiatore si era inspiegabilmente fermato, aveva trovato un piccolo riparo sotto un cornicione, e lì interrotto il suo viaggio. Immobile osservava quelle spietate molecole d’acqua che picchiavano incessantemente il suolo, penetrandolo. Nelle sue avventure aveva già affrontato bufere e tempeste, ma stavolta si era fermato. Aprì il palmo della mano, sentì una goccia. Era fredda. Gelida.
Abbassò la testa, era confuso. Disperato.
Le persone intanto correvano avanti e indietro per sfuggire anche loro dalla pioggia, figure spente sparivano dentro case ed edifici senza lasciar traccia del loro passaggio. Così era rimasta la strada. E la pioggia.
Mentre appariva tutto cosi vuoto, il viaggiatore notò uno strano personaggio che camminava lento, ma sicuro sotto quella pioggia. Sembrava che per lui la pioggia non ci fosse, andava dritto per la sua strada. Il passante voltò lo sguardo verso di lui, in quell’attimo successe. Il loro sguardo si era incrociato.
Quella figura si fermò e con stesso passo si eresse davanti a lui.
L’immagine tanto forte e imponente di tale creatura, si rivelò il dolce sguardo di una giovane fanciulla. Lei lo guardò negli occhi e gli mostrò un candido sorriso.
Come se parlasse sussurrando, disse: “E’ una bella giornata oggi, non crede?”
Il viaggiatore impreparato a tale domanda, quasi balbettando rispose: “ehm.. ma… piove.. mm.. non vede?”
La ragazza come guardandolo con comprensione continuava a sorridere con lo sguardo: “ Si, lo vedo. E allora?”
Sospirò per un momento e poi rispose.
“Allora non è un bel tempo..”
“E’ un brutto tempo? Forse perché lei vuole vedere brutto tempo, ma mi dica.. Lei cosa fa nella vita?”
“Viaggio. Osservo il mondo. Lo contemplo.”
“E perché se ne sta fermo?”
“Ho le scarpe pesanti.. Mi sento stanco. Ora mi sembra tutto cosi brutto..”
“Ti sembra, ma non deve essere necessariamente così. Apri bene gli occhi guarda bene.” Indicò il cielo. “Cosa vedi?”
Egli alzò lo sguardo cercando di vedere qualcosa. “Vedo soltanto nuvole. Nuvole scure.”
“Ne sei certo? Sono quelle nuvole che ti impediscono il cammino? Che ti prendono tutta la tua energia?”
Il viaggiatore riabbassò lo sguardo “No, non credo.. non lo so..”
La fanciulla allora, accarezzò il suo viso e gli fece riosservare il cielo. “Ma non vedi che il cielo in cui viaggi è sempre lo stesso ? Non vedi le straordinarie cose che ti accadono ogni giorno. Questa fredda e gelida pioggia disseterà piante, animali.. sarà vita. E te che non vuoi più viaggiare, non ripensi alle incredibili cose che ti sono successe, che non avresti mai pensato sarebbero accadute? Non fermarti, vivi. Ci sono tante emozioni, momenti che dovrai tenere stretto, per viverne altri e altri ancora.”
E cosi apparve. Il sole. Luce.
“Ora ti chiederai se ne vale la pena. Si ne vale la pena. Avrai visto distese verdi e isole, non è stato meraviglioso? Non te ne accorgi allora, delle cose stupende che ti accadono? Hai ancora mari e montagne da raggiungere, guardare e raccontare, trasmettere agli altri. Non fermarti. Prendi ciò che ti serve e vai per la tua strada. E non far piangere il tuo cuore la fuori. Fallo ridere di tutte le cose che ha fatto tesoro, sta facendo tesoro e farà tesoro. Immensamente Preziosi… Come Polvere di stelle.”
Il viaggiatore ebbe un sussulto. La luce del sole lo accecò. Vide i suoi viaggi. I suoi prati. Le sue isole. Stropicciò gli occhi. La fanciulla si era dissolta come neve al sole.
Era il momento di alzarsi e avvicinarsi a quello che poteva farlo sorridere.
Lui…
Viaggiava.