Una faccia dell'uomo

martedì, febbraio 23, 2010 - Pubblicato da Dan Angelo alle 21:04

Cospargetelo di tutti i beni del mondo, sprofondatelo nella felicità finché non gli arrivi fin sopra la testa, così che non se ne veda più se non qualche bollicina sulla superficie della felicità, come fosse la superficie dell'acqua; dategli una tale tranquillità economica, che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, mangiare pasticcini e adoperarsi perché la storia universale non finisca: bene, anche così l'uomo, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, unicamente per farvi una pasquinata vi combinerà una qualche porcheria. Metterà a repentaglio perfino i suoi pasticcini, e a bella posta desidererà le più rovinose sciocchezze, la più antieconomica delle assurdità, all'unico scopo di poter mescolare a tutta questa positiva ragionevolezza il proprio rovinoso elemento fantastico.
Memorie dal sottosuolo - Dostoevskij

Ed eccomi sempre come un vagabondo nella notte e nel mio vagabondare aprire un libro a casaccio per trovare delle parole, delle frasi che sul momento mi colpiscono e poi scriverci su. Questo pezzo di Dostoevskij è un ottimo spunto riflessione. L'uomo. Noi stessi. Inutile ribadire quanto sia la complessità della nostra specie e dei suoi meccanismi, e queste parole non fanno che evidenziarlo. Curioso è il pensiero del possesso di tutti i beni del mondo e la distruzione di questi per scuotere un equilibrio al quale l'uomo vuole evadere. Curioso, quanto geniale. L'essere umano è in continuo movimento, allergico agli equilibri, spinto dal suo istinto intrinseco di dover sempre desiderare. Chi di noi non desidera? Questi poi possono essere dai più disparati. Ed ecco perché l'uomo davanti al bene assoluto cerca qualunque modo per distruggerlo, poiché appagato da tutto ciò cerca qualcosa di diverso, non si accontenta mai. Purtroppo. Si desidera, si desidera sempre di più e più ancora. Desideriamo e quando raggiungiamo i nostri obbiettivi, questi perdono il loro valore e li buttiamo via alla continua ricerca di qualcosa di migliore. Fino ad un certo punto nel quale non troviamo qualcosa di migliore o semplicemente non c'è. Così rimpiangiamo ciò che abbiamo buttato, il quale riacquista il suo vero valore e noi lo comprendiamo “tardi”, capiamo di aver agito male, di aver giudicato male, ma l'abbiamo perso. L'uomo cerca sempre l'infinito, non vuole limiti. Forse cercarli di raggiungere tali limiti è un vero scopo. E giudichiamo tutto attraverso pregiudizi, o bendati dai desideri senza valutare realmente ciò che abbiamo. E spesso abbiamo tanto, tantissimo, ma purtroppo non lo guardiamo più, non ci sorprendono più come se fossimo distratti. E ci pentiamo. Non è facile come la maggior parte delle cose, sono ostacoli. Gli ostacoli forse son fatti anche per migliorarci e quindi affrontarli. Svilupparci, crescere e maturare. E dare un valore esatto a tutto ciò che ci circonda. E forse questo valore può essere chiamato in tanti modi, come dono di dio, della natura, o semplicemente delle “piccolezze” che riempiono la nostra esistenza. Ogni elemento, a partire da un paesaggio a un sentimento ha un suo valore. Non sono sicuro di questa citazione dei Cento passi, ma forse è un po anche questa la bellezza che richiama Peppino.

Peppino : “Sai cosa penso? Che questo aeroporto in fondo non è brutto, anzi…”
Salvo : “Ma che cosa dici…”
Peppino : “visto così... dall'alto... Uno sale qua sopra e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell'uomo. E invece non è così. In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte poi si trovano una logica, una giustificazione, per il solo fatto di esistere. Fanno 'ste case schifose, dove le finestre in alluminio, i muri di mattoni vili… Mi stai seguendo?”
Salvo : “Ti sto seguendo…”
Peppino: “i balconcini… la gente ci va ad abitare, ci mette… le tendine,… i gerani, la televisione. Dopo un po' tutto fa parte del paesaggio,… c'è,… esiste,… nessuno si ricorda più di come era prima. Non ci vuole niente a distruggere la bellezza.”
Salvo : “E allora?”
Peppino : “E allora… invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e tutte 'ste fesserie… bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza. Aiutarla a riconoscerla,… a difenderla.”
Salvo : “La bellezza?”
Peppino: “E' importante la bellezza! Da quella scende giù tutto il resto!"

Tratto dal film: I Cento Passi

“Ogni umana attività è indotta dal desiderio. “
Corrotto l'uomo dal troppo desiderio.