Il ritorno a casa

venerdì, aprile 13, 2012 - Pubblicato da Dan Angelo alle 16:13


E' stanca la mente di un sudicio corpo alla fine della giornata. Membra poggiate sul sedile di un autobus notturno e, chiusi gli occhi, il pensiero va a lei e, insieme a lei, la dolce voglia di stringerla accarezzandole i capelli. Strani i sorrisi sul finestrino, spezzati dai lampioni a rompere le tenebre.
I pensieri sono acini di un'arancia che formano l'intero frutto e, come per raccogliere il succo, esplodono in mille sapori, gocce di vernice sulla tela che danno gusto agli umori.
A quest'ora c'è poca gente fuori, anche se gli irriducibili della chiusura dei locali compaiono come figure tremolanti alla ricerca di un equilibrio perso di propria spontanea volontà.
In questi casi guardo la luna, ce n'è una per ogni notte e ognuna è più spontanea, non si fa scrupolo a mostrarsi così piena di sé, mentre altre volte si nasconde e lascia il cielo alle stelle, loro sì che non mancano mai.
Una persona potrebbe paragonarsi alla luna, tanto ridente quanto a volte è schiva o sentirsi più piccola mentre altre volte si sente più grande e importante. Nella luna, una persona rispecchia il proprio ego mentre la fiumana di persone sono stelle infinite che ci circondano nel cielo della nostra vita.
Nel veder i marciapiedi vuoti, io satellite della terra, sono solo nel giorno a vedere questi lampioni come nuvole che passano e corrono. Soltanto che ora è notte.
Scivolo via verso la mia tana, una culla di emozioni, un letto e una coperta di sogni fino alla luce di domani.